Il Lago degli Amanti

leggenda di Inglor.

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  1. Quest_Master
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    La leggenda del lago degli Amanti: Ingway & Griselda
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    This world was too cruel for lovers like you, But here in our hearts you'll always live on.


    Le leggende di Inglor – Il Lago degli Amanti
    Blackenvald – Arduenna

    La nostra storia si svolge durante la Quarta Era di Inglor, quando ancora molte delle lande ormai conosciute erano null’altro che sogni di coraggiosi viaggiatori e la grande città di Royal Mile non era altro che un modesto villaggio senza Re. La prematura morte dell’ultimo Re di Winkeldon aveva lasciato un vuoto incolmabile sul trono della Pace, la corona argentea del consolato per la prima volta senza un degno padrone e un regno dilaniato dalle contese iniziate tra le famiglie più importanti del continente: i Blakenvald, dominatori del sud arricchiti grazie all’agricoltura, e i nordici Arduenna, parenti dei Winkeldon e appartenenti alla struttura monarchica da generazioni.
    Laddove i Blackenvald inneggiavano alle elezioni libere, forti del consenso popolare vista la ricchezza che quotidianamente portavano nel villaggio, gli Arduenna cercavano di far valere la loro discendenza diretta, con l'intento di far prevalere l’importanza del sangue monarchico rispetto alla mera ricchezza materiale.
    Il popolo, così diviso tra i tradizionalisti e i sostenitori della “nuova monarchia”, era il palco di innumerevoli rivolte spesso sanguinolente, capeggiate dai più giovani appartenenti alle due famiglie: se la questione non poteva essere risolta con la diplomazia, non c’era altro modo se non concluderla nel sangue.

    In un mondo dominato da sangue e morte, nacque l’amore tra i due figli dei casati nemici, il Cavaliere Ingway Blackenvald e la principessa ereditaria Griselda degli Arduenna.
    Ingway aveva l’abitudine di partire in avanscoperta nel bosco di Winkeldon, accompagnato dai suoi fidati compagni d’armi e d’infanzia, eliminando i legionari di Arduenna ogni qual volta ne avevano l’occasione. Durante una battaglia particolarmente aspra, il cavaliere si ritrovò costretto alla fuga: in quanto erede del nome dei Blakenvald non potevano permettersi di perderlo.
    Fu così che la fuga per salvarsi la vita lo portò, inaspettatamente, nelle braccia del proprio destino. Nel cuore del bosco, protetta dalle fronde degli alberi secolari e dalla magia del Piccolo Popolo che ancora lo abitava, sedeva la principessa Griselda.

    Lo sguardo di Ingway, protetto dall’ombra, non riusciva a distogliersi dalla sua esile figura baciata dal sole, l’armatura argentea scintillante sopra la veste azzurro chiaro, i lunghi capelli rosso scuro raccolti in morbide trecce normalmente coperte dall’elmo che ormai giaceva a terra.





    I suoi parenti avevano sempre parlato del casato nemico come di una famiglia debole, la cui prole unicamente femminile non era mai scesa in battaglia per reclamare il proprio titolo… Ma la principessa che Ingway si ritrovò di fronte era completamente diversa da quelle osservazioni, sicuramente guidate dal pregiudizio e dall’odio dei Blackenvald: lo sguardo di Griselda era pieno d’orgoglio, le sue mani delicate segnate dall’uso prolungato della spada e delle redini di cuoio. Era una principessa guerriera, una bellezza raffinata che la guerra aveva reso, se possibile, ancora più avvenente.
    Inutile dire che se ne innamorò all’istante.

    “Il nostro sangue ci separa, ma voglio che tu comprenda ciò che la tua esistenza significa per me.
    Sei per la mia anima la sorgente in un deserto, l'albero fiorito in un terreno selvaggio.
    A te solo debbo che il mio cuore non sia inaridito, che sia rimasto in me un punto accessibile alla grazia in questo mondo di Sangue e Morte.”
    -Poema incompiuto di Ingway Blackenvald

    I giorni passarono, ed Ingway aveva preso l’abitudine di inoltrarsi nel bosco alla ricerca della bella principessa, sperando di poterla rivedere e, magari, di veder ricambiato il suo amore. Il loro primo incontro avvenne al limitare del grande Bosco, laddove il fiume si tramutava in un enorme lago argentato.
    Griselda riconobbe subito in Ingway il comandante dell’esercito nemico, a suo dire unico vero colpevole della lunga guerra… ma qualcosa, nel suo sguardo, la fece vacillare. Le parole d’amore di Ingway riuscirono a convincere la principessa guerriera a tornare, notte dopo notte, sulle sponde del grande lago: i due giovani discorrevano a lungo di come odiassero quell’eterno conflitto e di quanto desiderassero vivere in un mondo più giusto. Erano spiriti affini, benché la loro discendenza li volesse separati, e quando se ne resero conto non riuscirono a frenare i propri sentimenti.

    "Mai più!" diceva imperiosa la mia volontà.
    "Domani ancora!" supplicava il cuore singhiozzante.
    -Estratto dal Diario di Griselda degli Arduenna


    Divennero amanti. Il grande lago incorniciava il loro amore, la luna unica testimone dei loro incontri, il vento custode dei loro sospiri. Era chiaro ad entrambi che il loro segreto non potesse essere mantenuto a lungo, così decisero di parlare alle proprie famiglie, cercando di convincere i genitori che un matrimonio avrebbe potuto, finalmente, mettere fine alle dispute: con un rappresentante di entrambe le famiglie sul trono del consolato, nessuno avrebbe più potuto combattere per una causa diversa e la pace avrebbe regnato nuovamente sulla Città Grigia.


    Il loro amore era tanto evidente agli occhi degli abitanti quanto scomodo per le loro famiglie: vennero accusati di alto tradimento e condannati a morte per decapitazione. Ingway venne giustiziato per primo, così che Griselda fu costretta a posare la guancia candida sul ceppo ancora tinto del sangue del suo amato.

    “Io oggi muoio come Principessa Griselda degli Arduenna… ma il mio cuore sa, ed il Fato mi è testimone, che avrei preferito morire come moglie di ingway Blackenvald.”


    Nessuno avrebbe più scordato le vite dei due giovani eredi e del loro amore anteposto alla brama di potere e all’avarizia delle loro casate: il mago di corte, il potente e saggio Leventhan, scagliò un incantesimo al trono del consolato, in modo che chiunque vi si sedesse senza anteporre pace e neutralità ai propri interessi fosse costretto a vivere nell’infamia, nello scherno e nel disprezzo del suo stesso popolo. La sua magia trovò spazio anche al Grande Lago di Beren, il quale ancora oggi ospita l’eco delle frasi d’amore di Ingway e i canti di Griselda: ad ogni ciclo di luna, inoltre, una pioggerella argentea cade sulla sponda dei due amanti, ricordo eterno delle lacrime da loro versate.














    Scritto da Morning Tide.

     
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