Di qui non si passa.

Amanda Stark

❝ I sing for love, I sing for me ❞

Sentirmi dire che si era distratto perché mi stava guardando mi fece diventare rossa come un peperone, più di quanto non lo fossi diventata prima. Cosa mai potevo dirgli per una cosa del genere? Era una questione su cui non potevo ribattere e pensare che si distraesse per un motivo così futile mi fece strano, non credevo che qualcuno potesse distrarsi perché arrossivo. Non mi era mai capitato.

Il modo in cui ribadì la sua posizione sul venire con me alla fortezza mi fece capire che non c'era verso di fargli cambiare idea. Il tono che aveva usato era decisamente inflessibile, non glielo avevo mai sentito prima, a quel che ricordavo.
Lo guardai malissimo, imbronciata, dicendogli che andava bene, sarebbe venuto con me ma facendogli anche capire col mio attegiamento che non ero contenta. Adesso mi diventata iperprotettivo tutto d'un colpo? Tra lui e Tàigara sarei stata messa bene, in futuro, sempre con qualcuno alle calcagna. Sarebbero stati contenti entrambi, non avevo dubbi.

La preoccupazione che si fosse pentito della sua promessa lasciò spazio alla perplessità ed alla sorpresa. Aveva parlato ad una velocità folle, facendomi capire che davvero non si era pentito e mi venne anche da ridere. Davvero potrebbe darti una randellata in faccia? Gli chiesi senza riuscire a smettere di ridere. Ti prego, se succede dimmelo! Doveva avere dei parenti singolari. Non in senso positivo ma erano dettagli. Magari qualcuno di loro non era nemmeno tanto male...Forse. L'unico suo parente che avevo conosciuto era stata una sorella pazza e con manie ridicole, molto tempo prima e che, per fortuna, era sparita dalla circolazione. Chissà se c'era anche lei?
Quando finalmente fermai le risate, annuii lievemente. Capisco quello che intendi. Dissi. Ma non farlo, non serve. Se ci sarà qualcosa che non vorrai dirmi andrà bene, capirò che avrai i tuoi motivi. Precisai con un sorriso ed una piccola smorfia.

Annuii scettica, un sopracciglio inarcato. Mi fido. Gli risposi quindi. Poi, colta dal dubbio gli domandai: E quando lo scopriranno... farai quello che ti diranno? Mi abbandonerai solo perché te lo chiederanno? La famiglia può avere una grande influenza sulle decisioni che prendiamo, anche se non ce ne rendiamo conto. E lui aveva detto che quando li aveva rivisti gli sembrava quasi che gli avessero fatto il lavaggio del cervello, non ricordava un granché. Potevano farlo ancora? Rischiava di andare tutto in frantumi in così poco tempo? Per non pensarci mi guardai attorno per controllare che non ci fosse nessuno e così era.

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