La nottata peggiore...

in Via della Rosa Ambrata #52

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    907
    Reputation
    +173
    Location
    Dai meandri del manicomio dietro l'angolo

    Status
    Death

    Amanda Stark

    ❝ I sing for love, I sing for me ❞

    pg

    La luce della candela era ormai spenta ed avvicinandomi al laghetto notai che la bottiglia rotta e gran parte dei cocci erano stati raccattati e messi da parte. Sicuramente ce ne saranno stati di più piccoli ancora sparsi qua e la ma sarebbe stato impossibile vederli di notte, anche con quella luce bellissima. Tàigara non era lì comunque ed io mi fermai un attimo per godermi quel silenzio. Chiusi gli occhi e respirai a fondo, pensado che come al solito anche quella sera ero riuscita a fare un po' di casino. Dovevo davvero porre rimedio a questo mio maledetto carattere e ci sarei riuscita, mi sarei obbligata con la forza se necessario, magari mordendomi la lingua prima di parlare intanto, che non faceva mai male. Più o meno.
    Dal momento che Tàigara non era lì decisi di proseguire con la mia passeggiata come mi ero promessa, così mi voltai ed iniziai a camminare in direzione dei giardini, con calma, beandomi dall'aria piacevolmente fresca e del profumo dei fiori. Non mi accorsi di nulla finché la disgraziata non mi saltò addosso bloccandomi le braccia dietro la schiena e tappandomi la bocca. Il mio cuore smise di battere per lo spavento per poi riprendere al doppio della velocità ed il mio grido fu attutito dalla mano della donna... che mentalmente insultai non poco per quello scherzetto. La guardai di sbieco quando mi disse di provare a liberarmi, come a dirle che me l'avrebbe pagata cara. Magari non quella sera stessa ma un giorno sicuramente si.
    Bene, lei era ubriaca marcia, io no, quindi avrei dovuto avere almeno un briciolo di vantaggio, no? Mi fermai a pensare un attimo mentre il mio cuore riprendeva a battere normalmente e pensai che, se avevo le braccia bloccate, avrei dovuto usare il resto. Cercando di non fossilizzarmi troppo nel pensare a come fare, agii più in fretta che potevo sperando che mi sarebbe servito a coglierla un briciolo alla sprovvista. Le morsi la mano con cui mi tappava la bocca più forte che potevo, con un piede tirai un calcio all'indietro per colpirle una gamba - immaginando di beccarla più o meno al ginocchio visto che era più alta di me - ed incontemporanea mi diedi una spinta in avanti per tentare di allontarmi da lei e liberarmi. O andava così, o non avevo altre idee. Di tirarle una testata non aveva senso, non ci arrivavo...

    scheda ( qui ) → mood:dress:occupazione:sartaetà: 22
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf


    Edited by ~Morgana~ - 28/7/2017, 11:21
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Araldo Light
    Posts
    9,477
    Reputation
    +180

    Status
    Death



    Tàigara Nedkha
    ❝ Kristall-Elizabeth ❞
    Araldo Light


    Avvertii il suo battito cardiaco tornale alla normalità, il che voleva dire che si era subito ripresa dallo spavento e aveva iniziato a pensare a come agire. Rimasi contenta di vedere che si fosse calmata subito, non mi ero aspettata fosse accaduto così in fretta, ma non potevo dire altrettanto della sua mossa successiva. Mi morse una mano, mi diede un calcio al ginocchio e poi fece forza in avanti per provare a liberarsi dalla mia stretta. La mano che Amanda mi aveva morso la allontanai dalla sua bocca, ma solo per poi cingerle il busto, emisi un lieve grugnito contrariato per il colpo al ginocchio, tuttavia non mi mossi. E ovviamente fallì nel tentativo di liberarsi.
    Farmi male e liberarti usando la forza? Sul serio Amanda? Le chiesi con forte scetticismo, misto a incredulità, mentre invece di allentare la presa la aumentavo. Va bene che sono ubriaca, ma non mi sono improvvisamente trasformata in un beone del Black Cat! Ricordi cosa ti ho detto al tuo primo allenamento a Serafyn? Le diedi questo, ennesimo, suggerimento. Mi ero ripetuta tante volte con lei su quel punto, eppure non aveva mai funzionato… Probabilmente non lo aveva mai “registrato” né capito. Magari un tentativo pratico sarebbe riuscito dove le parole avevano più volte fallito.
    Mentre le davo quel suggerimento mi sgranchii il ginocchio che mi aveva colpito, anche se non mi ero mossa il dolore lo avevo avvertito lo stesso ed essere colpiti a quel modo ad un’articolazione non faceva piacere. Nemmeno a me.







    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    907
    Reputation
    +173
    Location
    Dai meandri del manicomio dietro l'angolo

    Status
    Death

    Amanda Stark

    ❝ I sing for love, I sing for me ❞

    pg

    E ovviamente fallii. Niente, il corpo a corpo sembrava ancora un'arte misteriosa ed incomprensibile per me. Probabilmente non ragionavo abbastanza sulle cose e reagivo in modo banale perché non ero abituata a pensarci e non ero nemmeno portata per farlo. Ma io e Tàigara avevamo un appuntamento fra due anni e non volevo mancarlo, sopratutto non volevo fare una figura da idiota, quindi dovevo impegnarmi. Accennai un'alzatina di spalle dicendo che tentar non nuoce. Credevo fossi abbastanza sbronza. Ammisi. Ma ovviamente due bottiglie di rum non bastano, te ne devi scolare almeno quattro, mi sa. Aggiunsi borbottando mentre stringeva la presa facendomi buttare fuori l'aria in un colpo.
    Al mio allenamento a Serafyn... Ah... Cosa mi aveva detto? Che aveva mille anni e nemmeno una ruga, che le piacevano i cacciatori mi pare ed ora capivo perché in particolare Logan... Avevamo fatto le ricerche in biblioteca per Gandaur... Oh dèi, che altro? Ma alla sua età la memoria non dovrebbe venire a mancare? Com'è che lei si ricordava tutto ed io niente? Ragazza, sei messa male, sul serio. Poni rimedio a queste imbarazzanti situazioni. Mi sforzai di ricordare finché non mi balenò in mente un ricordo doloroso. La botta che avevo preso cadendo col sedere per terra alla sua ennesima dimostrazione! Mi scappò un'esclamazione felice e subito tentai. Aveva detto "Se non puoi sconfiggere un nemico, indeboliscilo... Spezza la sua radice." I piedi! Se sbagliavo ora che Tàigara stava su un piede solo ero da ricoverare, sul serio. Spostai un piede dietro al suo, che ora reggeva il peso intero del corpo, lo feci scivolare dietro la caviglia e poi lo feci scattare in avanti trascinando anche il suo piede e facendola volare per terra mentre tentavo di liberarmi dalla sua presa attorno alla mia vita. Ce la fai ce la fai ce la fai! Sperando di non andarle dietro, invece, e finire a terra con lei.

    scheda ( qui ) → mood:dress:occupazione:sartaetà: 22
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Araldo Light
    Posts
    9,477
    Reputation
    +180

    Status
    Death



    Tàigara Nedkha
    ❝ Kristall-Elizabeth ❞
    Araldo Light


    Amanda non si scoraggiò, e dopo aver affermato che avrei potuto certamente tener testa al più assiduo frequentatore del peggior bar di Inglor, decise di riprovarsi. Peccato che, a differenza di quanto pensava, io ero veramente ubriaca. Solo che lo ero stata troppo volte per non essere in grado di muovermi abbastanza normalmente, e con la stessa naturalezza e sicurezza che avevo da sobria. Era come abituarsi ai tacchi alti, né più né meno.
    Resta il fatto che mi prese contropiede, letteralmente. Si ricordò in modo eccellente la mia lezione e, approfittando del mio momentaneo disequilibrio, passò il suo piede dietro il mio e, tirando, mi fece rovinare a terra. Se il mio istinto fosse stato vigile non mi avrebbe fatto mollare la presa su di lei, ma ero abbastanza sicura di averlo perso nello stesso momento in cui stappai la seconda bottiglia di rum... Dunque entrambe le mie mani lasciarono il suo corpo e corsero verso il terreno dietro di me, nel vano tentativo di attutire la mia caduta. Presi una culata talmente tanto forte da far tremare il terreno.
    Tutta dolorante mi massaggiai il fondoschiena e non negai qualche complimento ad Amanda. In effetti era stata brava. In quell’esatto momento sentimmo applaudire a qualche metro di distanza: Logan si era svegliato e aveva battuto le mani tre volte, in modo secco, con sincera ammirazione nei confronti di Amanda. Beh, allora potresti veramente farcela tra due anni. Disse mentre si avvicinava a noi. E allora, già che ero a terra, decisi di mettere di nuovo alla prova la Strega: senza il minimo preavviso, e con tutta la velocità e forza di cui ero capace in quello stato, allungai la gamba sinistra e la roteai in direzione delle sue caviglie, con l’intento di spazzarla via.







    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    907
    Reputation
    +173
    Location
    Dai meandri del manicomio dietro l'angolo

    Status
    Death

    Amanda Stark

    ❝ I sing for love, I sing for me ❞

    pg

    Sentii le mani di Tàigara staccarsi dalla mia vita e mentalmente stavo già esultando. Mi girai e la vidi prendere una botta per terra che mi fece scoppiare a ridere, sopratutto perchè fece una faccia sorpresa... dovuta all'alcol credo, ma va bene così, era impagabile comunque. E vederla che si massaggiava le chiappe era ancora meglio. Ricordai che in biblioteca, quando ero stata io a cadere, ero riuscita ad evitare di massaggiarmelo solo per puro orgoglio e per conservare ancora un minimo di dignità. Giuro che non avrei mai e poi mai dimenticato Tàigara, il grande araldo luminoso, che si maggiava il deretano. Grazie! Esultai ai suoi complimenti, praticamente saltellando sul posto. Sapevo che se fosse stata sobria col cavolo che l'avrei atterrata così - già da sbronza avevo avuto bisogno di un secondo tentativo - ma crogiolarsi qualche momento in quella sensazione di onnipotenza era meraviglioso. Sì, onnipotenza, perché quella donna sembrava sempre e comunque imbattibile ed anche i migliori guerrieri doveva massacrasi per farcela, quindi avevo tutto il diritto - e la voglia - di sentirmi al settimo cielo.
    Sentendo applaudire mi voltai a guardare Logan e sorrisi compiaciuta - ed anche di più - al suo complimento. Sentito? Domandai alla mia mentore voltandomi di nuovo verso di lei e vedendola appena in tempo provare ad attaccarmi di nuovo. Ma non mollava mai? Mi prese abbastanza alla sprovvista, credevo si rialzasse e tanti saluti, non che provasse a buttarmi giù! Arretrai senza grazia tentando di evitare la sua gamba e ci riuscii solo parzialmente, mi beccò comunque una caviglia facendomi saltellare per tentare di mantenere l'equilibrio e, dopo qualche passo, finii col sedere a terra pure io con un secco "ahi". E' già finito il momento onnipotenza. Attacchi quando sono distratta eh? Le chiesi ridendo. Ora ti faccio vedere io! Mi alzai e le intimai di fare lo stesso con un gesto della mano. Ammesso che tu ci riesca, nonna. La schernii usando lo stesso termine che avevo usato in biblioteca quella volta e preparandomi alla sua prossima mossa.

    scheda ( qui ) → mood:dress:occupazione:sartaetà: 22
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Araldo Light
    Posts
    9,477
    Reputation
    +180

    Status
    Death



    Tàigara Nedkha
    ❝ Kristall-Elizabeth ❞
    Araldo Light


    Mandai a memoria di non farmi trovare ubriaca, trascorsi quei due fatidici anni… Pensavo sarebbero occorse delle ere per far comprendere ad Amanda anche il più semplice principio di combattimento, soprattutto quello fisico, e invece mi aveva già stesa e procurato un bel livido sulla chiappa sinistra. Le mie condizioni erano del tutto irrilevanti, Amanda aveva imparato la lezione. Ma a quanto pare ne aveva imparata anche una seconda: la spavalderia. Però quella “dote” senza l’esperienza e dei sensi vigili era semplice stupidaggine, infatti la feci cadere a mia volta per terra. Se ci tieni così tanto... Commentai quando, dopo essersi rimessa in piedi, insistette nel farsi attaccare ancora. Solo nonna? Sottolineai, mentre anche io tornavo in piedi. Sapeva i miei anni, altro che “nonna”… Peccato che era a lei che irritava il passaggio del tempo, l’accumularsi degli anni e lo sfiorire della bellezza e della gioventù. Io ero fuori da quel ginepraio, non confessavo a tutti la mia età non per vergogna, ma per paura di essere guardata come si guarda il peggior estraneo.
    Le gambe quasi non le sentivo più, e ancor peggio i piedi, il bacino ondeggiava senza il mio consenso, le punte delle dita mi formicolavano, le braccia erano deboli, la testa rimaneva rigida ma i miei occhi volevano chiudersi, non per la stanchezza, solo per apprezzare meglio l’aria fresca della notte in quel giardino. Dopo un breve calcolo decisi di non puntare troppo sulle mie “radici” e di spostare il baricentro del mio equilibrio non nel bacino, ma più su, al centro del petto. Inspirai portando le palme delle mani, aperte e rivolte verso l’alto, all’altezza delle spalle, espirai lentamente e le abbassai fino all’altezza della mia vita. Dopo questo profondo respiro, normalmente, avrei abbassato le mani lungo i fianchi e avrei iniziato a spostarmi in cerchio per poter osservare meglio il mio avversario. Però non quella sera, per come ero ridotta. Così presi un altro mezzo respiro e alzai le mani fino all’altezza delle spalle, tenendole verticali ed entrambe rivolte verso ad Amanda. Mi aveva sfidata, bene: che fossi ubriaca o meno, una sfida era sempre una sfida.
    Avanzai frontalmente verso di lei, compiendo giusto quei tre passi che ci separavano, dando del tutto l’impressione di volerle assestare un cazzotto in pieno petto, fissandola intensamente negli occhi, per poi, al quarto passo, invece girarmi sul fianco destro e tentare di oltrepassarla allungando un poco il passo, roteando il piede con l’intento, infine, di oltrepassarla e posizionarmi alle sue spalle.







    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    907
    Reputation
    +173
    Location
    Dai meandri del manicomio dietro l'angolo

    Status
    Death

    Amanda Stark

    ❝ I sing for love, I sing for me ❞

    pg

    Oh, eccome se ci tengo! Risposi sorridendo. Il corpo a corpo iniziava a piacermi, non so perché. Forse perché pensare di battere Tàigara almeno in quelle condizioni mi faceva sentire che era possibile farlo anche quando fosse stata sobria, che non ero proprio un caso perso. Forse perché era iniziato tutto come un gioco questa volta e non avevamo attorno altri guerrieri a fissarmi mentre facevo la figura dell'imbecille. Anche se allenarsi con la mia mentore non era semplice e nessuno avrebbe mai pensato male di me se non fossi riuscita nemmeno a sfiorarla. Era un'impresa epica, ragazzi, sul serio. E non so perché quell'idea, l'idea di battermi con lei, mi mandava in fibrillazione.
    La vidi muoversi ondeggiando inmodo strano e non capii se era una cossa voluta o se invece fosse totalmente incapace di controllarsi per via dell'alcol. Poco importava. Non le tolsi gli occhi di dosso nemmeno per un istante e mi preparai a rispondere al suo attacco, le ginocchia piegate, le gambe leggermente divaricate con un piede più avanti dell'altro e le mani all'altezza del petto. Più tempo perdeva a respirare e concentrarsi, più io mi calmavo e mi sentivo a mio agio.
    Avanzò sicura - più o meno - verso di me e mi aspettai un colpo diretto com'era quasi ovvio. Invece mi schivò passandomi di lato. Non avevo idea di cosa avrebbe voluto fare ma non gliene diedi modo. Mi piace pensare che il mio istinto stesse iniziando a lavorare seriamente e che fu per questo che non arretrai nè mi spostai quando mi scansò e la afferrai per un braccio. Avevo visto alcuni ragazzi allenarsi alla fortezza, qualcosa l'avevo memorizzata, anche se poi avevo finito con il buttarla in fondo a qualche angolino buio della memoria. Afferrai dunque con entrambe le mani il braccio più vicino della donna mentre mi passava accanto, lo tirai verso di me per deviare la sua traiettoria e, facendo perno su un piede la spinsi via, facendola tornare nel punto da cui era partita, mentre stendevo l'altra gamba nell'intento di farle uno sgambetto. Su quello avevo dei dubbi ma speravo di farla finire di nuovo col sedere per terra e provarci poteva essere una buona idea.

    scheda ( qui ) → mood:dress:occupazione:sartaetà: 22
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Araldo Light
    Posts
    9,477
    Reputation
    +180

    Status
    Death



    Tàigara Nedkha
    ❝ Kristall-Elizabeth ❞
    Araldo Light


    Mentre le passavo accanto lei mi afferrò un braccio con entrambe le mani e, dopo aver messo piede dietro il mio a fare da ostacolo, mi spinse via con tutte le forze che aveva con l’intento di buttarmi a terra. Avrei anche potuto resisterle, irrigidirmi improvvisamente, restare in piedi bloccata a metà con un piede prima di lei e un piede oltre, e magari guardarla anche con sufficienza, ma non sarebbe stato divertente. Invece rilassai il corpo, non tentai in nessun modo di non farmi prendere il braccio e tantomeno di non farmi fare lo sgambetto. Mi lasciai trascinare da lei nella direzione che aveva deciso, caddi pesantemente a terra atterrando sulla schiena, ma non prima di aver afferrato a mia volta il suo braccio e averla tirata verso di me… La trascinai in basso con me, poi assecondai il movimento del suo corpo con le ginocchia, per farla cadere oltre me e non proprio addosso al mio corpo. Spingere e tirare. Commentai, quando ero ancora a terra e rimanendovi. La leggenda tramandata dal mio popolo narra che la prima dominatrice dell’acqua fu la luna. Lei spingeva e tirava le maree e gli umani appresero da essa. Mi tirai su ed osservai Amanda. Di nuovo ero rimasta colpita dalla sua strategia. Ammirevole, Amanda, davvero! Una vera dominatrice dell’acqua! Tu mi hai tirato e poi spinto, io ti ho tirata e poi spinta… Hai sfruttato la forza del tuo avversario contro di lui. Finalmente ti è entrato qualcosa in quella zucca vuota! Conclusi mentre dalla mia bocca esplodeva una risata, limpida e sincera.







    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    907
    Reputation
    +173
    Location
    Dai meandri del manicomio dietro l'angolo

    Status
    Death

    Amanda Stark

    ❝ I sing for love, I sing for me ❞

    pg

    La mia mossa poteva essere un azzardo ma Tàigara era abbastanza ubriaca da riuscirci, ne ero certa. Quindi quando la afferrai lo feci con sicurezza e mi mossi in ugual modo. La donna seguì i miei movimenti e tutto andò liscio, riuscii a farla girare di centottanta gradi tirandola nel modo giusto e subito sentii il mio umore andare alle stelle. Ero felicissima, stavo riuscendo nel mio intento! E' vero, lei era ubriaca ed anche tanto, ma non vuol dire nulla. Era un buon livello da cui partire, battere la propria mentore sbronza, a volte non era nemmeno facile quello.
    Ma la mia gioia finì presto. Il mio dubbio sullo sgambetto passò velocemente, capii che funzionava. Peccato che io le volai dietro. Mi afferrò dal braccio e mi trascinò con sé, facendomi cadere. Ahia... Dissi con rassegnazione. Perché era finita così? Non era il finale che avevo previsto. Ammisi guardando di sbieco la mia mentore. Manco da sbronza riuscivo a batterla davvero.
    Sì, ma tu non dovevi tirarmi e tanto meno spingermi. Commentai mentre mi raccontava della leggenda e mi faceva i complimenti. Beh, era già qualcosa. E mentre rideva scrollai la testa, ridendo a mia volta. Grazie, dissi in risposta sia al complimento che alla zucca vuota. Ma la mia zucca ti sorprenderà! Piuttosto, Mi tirai su a sedere per guardarla meglio. Perché cavolo sono finita a terra pure io? Cosa ho sbagliato? No perché, se non fosse chiaro, dovevi finire solo tu col sedere a terra. Invece così siamo pari. Non male, ma nemmeno bene. Insomma, sei ubriaca! Escalmai infine in tono ovvio, aprendo e chiudendo subito le braccia. Rivolgendomi al cacciatore chiesi: Logan, anche tu fai fatica a buttarla giù da sbronza? E non tentai nemmeno di alzarmi, me ne rimasi beatamente seduta a terra, iniziavo ad essere sinceramente stanca.

    scheda ( qui ) → mood:dress:occupazione:sartaetà: 22
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Araldo Light
    Posts
    9,477
    Reputation
    +180

    Status
    Death



    Tàigara Nedkha
    ❝ Kristall-Elizabeth ❞
    Araldo Light


    Risi quando mi chiese cosa avesse sbagliato, portandomi una mano sul fianco dolorante. Non hai sbagliato niente, sei stata bravissima davvero. E’ semplicemente andata così. Doveva capacitarsi del fatto che non sempre si riesce a vincere, anche con le migliori intenzioni, le migliori strategie e in condizioni più che favorevoli. La vittoria non era mai assicurata. Quando invece si rivolse a Logan, anche lui allargò le braccia proprio come aveva fatto un attimo prima Amanda. Non so come fa, trova sempre una scappatoia. Nel tuo caso, Logan, mi ricordi molto mio fratello sia come stazza che come movimenti, ed io e lui ce le siamo date di santa ragione fin da bambini. E’ solo questione di abitudine e pratica. Oh davvero? Questa cosa del fratello ancora mi mancava. Ti mancano ancora taaante cose Logan! Nel mentre che mi parlava si era avvicinato a me, gambe e braccia divaricate e mani pronte ad afferrare, come quando si vuole acciuffare una mosca. Io mi buttai verso di lui e all’ultimo mi abbassai per passargli in mezzo alle gambe e portarmi dietro la sua schiena. Lui chiuse le braccia afferrando il vuoto, grugnì e si girò di scatto verso di me, ma io avevo seguito i suoi movimenti ed ero rimasta dietro la sua schiena. Ridendo come una scema. Perché davvero mi ricordava mio fratello! Anche lui andava su tutte le furie quando facevo così. Comunque non ressi a lungo: ero ubriaca e le mi gambe non mi risposero come dovettero, così Logan riuscì ad afferrarmi per il busto e a scaraventarmi a terra. Con un sorriso soddisfatto, dopo, si sedette a terra accanto a noi. Te la farò pagare questa, sappilo. Gli ringhiai a denti stretti, mentre già immaginavo il dolore lancinante alla schiena che avrei sentito la sera dopo.
    Tornai a concentrarmi su Amanda, Logan mi aveva distratta prima, ma c’erano un paio di cosette che avrei voluto dirle. Bocconcino tu devi temere solo tre tipi di nemici: il primo, il più infido, è quello che vedi tutte le mattine allo specchio; il secondo è quello che non ha niente da perdere, ed è quello più pericoloso; e il terzo è il bastardo, ovvero quello che non ha paura di farsi male. E io non ho paura di farmi male. Anzi lo faccio volentieri se ciò significa poter ferire o svantaggiare il mio avversario. Con i Vampiri ho sempre fatto così… Quando sono troppo veloci per poter essere acciuffati, li lascio avvicinare, lascio che mi feriscano, e in quell’istante li acchiappo e gli rompo qualche osso.







    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    907
    Reputation
    +173
    Location
    Dai meandri del manicomio dietro l'angolo

    Status
    Death

    Amanda Stark

    ❝ I sing for love, I sing for me ❞

    pg

    Ero stata bravissima eppure avevo fallito. C'era qualcosa in quella logica che mi sfuggiva. Forse voleva dire che tutto sommato non ero stata male, che la mia idea era buona ma che... non avevo sbagliato nulla... quindi? La guardai perplessa mentre mi sforzavo di riflettere. Praticamente mi stai dicendo che ho avuto sfortuna? Tutto qui? Mai sottovalutare la sfiga. Poteva avere un senso, tutto sommato. Tu ti fai i tuoi calcoli, prepari tutto, attendi l'attimo giusto e... niente, sei fregata lo stesso. Una bella rottura, insomma.
    Un giorno mi parlerai di tuo fratello e dei guai che combinavate da piccoli, sono troppo curiosa. Dissi dopo lo scambio di battute tra Tàigara e Logan, per poi sbadigliare nascondendomi la bocca con una mano. Immaginarla da piccola era strano, quasi impossibile. Com'era crescere con una sorella come lei? Avere una donna così come figlia? Sarà stata la più grande o la più piccola? O magari quella di mezzo di più fratelli. Sorrisi a quelle ipotesi, sapendo che comunque non avrei mai avuto una risposta per davvero, e mi misi a ridere quando la donna schivò Logan passandogli in mezzo alle gambe facendolo brontolare come una vecchia pentola. Se suo fratello era davvero come lui, ci sarà stato da ridere. Vedevo già la loro casa perennemente semi distrutta, la madre infuriata che gli tirava qualche oggetto pesante per fermarli ed il padre... Non so, il padre non riuscivo ad immaginarlo.
    Ehi, aspetta, perché sono la nemica di me stessa? Le chiesi sorpresa, scrollando la testa, quando iniziò a fare l'elenco dei nemici che avrei dovuto temere. Non mi sarei mica attaccata da sola! Insomma, avevo le mie paturnie mentali ma che intendeva dire? Per quanto riguardava gli altri due, invece, capivo bene il perché di quell'avvertimento. A modo loro, entrambi avrebbero rischiato il tutto per tutto, si sarebbero giocati qualunque cosa, qualunque opportunità per riuscire nel loro intento. Però volli chiedere una cosa alla mia mentore: Ma se non hai niente da perdere, per cosa combatti? E' vero, potresti rischiare di tutto... ma a che pro? Fissai per un attimo il terreno, poi lei. Credo sia più pericoloso qualcuno che invece ha da perdere qualcosa, perché penso sia l'unico che non mollerà mai. Sopratutto se aveva da perdere ben più di una manciata di denaro. Sopratutto se rischiava di perdere qualcuno a cui teneva.
    Sì, ma tu puoi farli avvicinare e lasciarti ferire perché guarisci alla svelta... e sei mentalmente instabile ma ssssh, non farci caso. La presi in giro portandomi anche un indice alla bocca a mimare il gesto di tacere, ridendo. Io non potrei farlo. Anche perché che succede se lo lasci avvicinare e poi le cose non vanno come te le eri pensate e la situazione peggiora? Tombola! Restai basita. Mi diedi la risposta da sola alla domanda di poco prima. Ma perché se mi sforzavo di pensare logicamente non mi veniva in mente nulla e, invece, parlando a vanvera capivo? Certo che ero proprio una strana, io, pensai mentre sbadigliavo di nuovo ed il sole iniziava a farsi capolino all'orizzonte. Cavolo, aabbiamo fatto mattina. Commentai sorpresa.

    scheda ( qui ) → mood:dress:occupazione:sartaetà: 22
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Araldo Light
    Posts
    9,477
    Reputation
    +180

    Status
    Death



    Tàigara Nedkha
    ❝ Kristall-Elizabeth ❞
    Araldo Light


    Quando mi disse che un giorno avrei dovuto raccontarle di mio fratello, e di tutti i guai che avevamo combinato insieme, le risposi che lo avrei certamente fatto… Una volta passata la malinconia. Dopo l’ultima volta in cui l’avevo rivisto, avevo anche scoperto quanto mi mancasse. E non importava se quella visione fu tutto un frutto della mia mente, così vicina alla morte, perché anche se non fu lui in persona ad incoraggiarmi a rialzarmi e andare avanti, fu il suo ricordo. E questo probabilmente valeva più di ogni realtà. Invece quando mi chiese come lei poteva essere nemica di se stessa, finii col sorridere – anche Logan lo fece – ma senza presunzione. Per ognuno è diverso, lo scoprirai da te. Le dissi soltanto. Non avevo le risposte a tutto. Un’opinione sì, risposte no.
    Per quello che ho potuto vedere e provare io stessa, i nemici che hanno qualcuno da proteggere, o per cui lottare, hanno un minimo di spirito di autoconservazione. Chi ha ormai perso già tutto, no. Il mio sguardo si perse un attimo tra le fronde dell’albero sopra di noi, poi mi concentrai di nuovo su Amanda. Ma è vero anche ciò che dici tu. Era veramente un candido giglio: ancora così immacolata e ignara… Nonostante lo scontro terribile con quello Stregone. Forse era destinata a rimanere così, e la sola prospettiva mi fece nascere un poco di invidia.
    Questa volta invece mi limitai a sorridere quando comprese cosa vuol dire “essere nemici di se stessi”: nel suo caso era il ragionare troppo, fermarsi troppo in quella fase preliminare dell’azione legata al pensiero e al calcolo delle probabilità. Nel mio caso era la mia vita passata, un intero campionario di esperienze più o meno sgradevoli, orribili, terrificanti che, un buon avversario, poteva usare contro di me. Per quanto io stessa provassi a fare pace con i miei fantasmi e demoni, a trovare il mio equilibrio, era una lotta continua. Quantomeno non mi annoiavo mai. Per un attimo guardai Logan… Mi aveva appena accennato al suo passato e mi dissi che, sì, per lui doveva essere lo stesso. Poteva criticare me fino alla fine dei tempi, ma nemmeno lui aveva un sonno tranquillo.
    Amanda si sorprese dell’alba, io l’accolsi con gioia. Il momento per me più terribile, la notte, era passato… Anche se sarebbe stato di gran lunga meglio non coinvolgere nessun’altro. Guardai prima Amanda, poi Logan, e poi di nuovo Amanda, entrambi assorti nell’ammirare la luce nascente all’orizzonte, in direzione di Serafyn. Mi chiesi, silenziosamente e nel profondo del mio cuore, quali conseguenze avrebbe portato quella notte appena trascorsa. Per fortuna ero troppo stanca per pensarci, ed anche io finii col guardare l’alba. Quei colori, li stessi che vidi appena riemersa dal Lago Beren, mi ricordarono della mia armatura che giaceva ancora rinchiusa in un baule nella biblioteca. Dovete aiutarmi. Logan si girò a guardarmi come se avesse appena visto passare un asino con le ali. Devo… Devo fare una cosa. Se non la faccio ora, che sono ubriaca, e con voi, probabilmente non la farò mai più. Abbassai lo sguardo mentre parlavo come se dovessi confessare una malefatta. Voi… Vorreste aiutarmi? Chiesi loro, rendendomi conto solo dopo che avevo usato un’inclinazione troppo autoritaria. Forza dell’abitudine.

    Tornammo in casa, salimmo le scale ed entrammo nella biblioteca. Il baule dove stava l’armatura era ricoperto da altra roba inutile… Quel baule avevo finito per non volerlo nemmeno più vedere, e ci avevo fatto cadere sopra, più o meno distrattamente, carte e robaccia varia che ora dovetti spostare di peso e tutta insieme. Mi inginocchiai davanti al lucchetto, recuperai la chiave da uno scaffale basso lì a fianco, ed feci scattare la serratura. Il mio cuore fece un tonfo, cadendo fin nelle mie viscere, insieme al click della serratura ormai aperta. Con le mani tolsi la polvere dal coperchio, poi mi decisi ad aprire.
    Solo l’odore dell’umido mi diede dei problemi. Non mi ero nemmeno preoccupata di far asciugare a dovere il metallo e aveva conservato una parte di umidità del lago. Toccai il metallo, più freddo dei ghiacciai sull’Eden, vi feci scorrere sopra il dito. Mi ritrassi d’improvviso, rimettendomi malamente in piedi. Schiarendomi la gola chiesi a Logan di mettermela addosso, dicendo ad Amanda di vedere bene come faceva perché, un giorno, avrei potuto assegnare a lei quel compito. Logan iniziò a tirar fuori l’armatura pezzo per pezzo – io nemmeno osavo guardare, puntai gli occhi sul dorso del primo libro che vidi – e dopodiché fece schioccare la lingua con fare irritato, commentando. Si è tutta rovinata! E’ un vero peccato Tàigara. Non commentai. Iniziò la mia fase taciturna nata da un miscuglio intricato di ansia, paura, disagio e ricordi a dir poco spiacevoli. E più sentivo il freddo metallo stringersi attorno al mio corpo, più mi raggomitolavo in me stessa e perdevo il contatto con la realtà. Sussultavo a ogni laccio stretto, quasi mi domandai se Logan lo stesse facendo di proposito a essere così brusco e netto. Ma forse tentava solo di farmi un favore, a modo suo. Anche Amanda mi aiutò a modo suo, iniziando a parlare del più e del meno, con la sua parlantina sciolta e abile. Alle mie orecchie arrivava lontana e registravo ben poche parole di tutto quello che diceva, ma in cuor mio le ero molto riconoscente.
    Appena Logan appoggiò la pettiera sul mio busto gemetti a denti stretti, improvvisamente madida di sudore e leggermente piegata in due. Tutto bene? mi chiese il Cacciatore, guardandomi preoccupato. Io con la testa feci segno di no, non andava tutto bene, ma con la mano gli intimai di continuare e lui così fece, ma questa volta con un po’ più di riguardo. Quando strinse l’ultimo laccio dovette letteralmente reggermi perché io crollai. Mi portai le mani alle orecchie, cosciente per un pelo, mentre scuotevo la testa. Le anime… Le anime soggiogate da Ghelganof… Mi sento… Svanire… Trascinata verso il basso da loro. Si aggrappano a me nella speranza di liberarsi dalla sofferenza, ma mi trascinano sempre più giù… Nell’angoscia… In quel vortice… Pigolai. Avevo già rivissuto quei momenti almeno tante volte quante erano i miei anni, li avevo anche superati grazie all’intervento di Syura e, tramite lui, della Grande Madre che riportò equilibrio in me facendomi ricordare le urla di gioia e trionfo delle anime liberate. Quel ricordo che, a causa del trauma, avevo dimenticato. Ma a quanto pare non era bastato, o almeno non del tutto, perché ora con quell’armatura tornava a tormentarmi. Ebbi il sospetto che quella visione mi avrebbe perseguitato fino alla fine dei miei giorni.
    Rantolavo, appoggiata al braccio di Logan come un naufrago si aggrappa ad un legno nel mare in tempesta, e solo vagamente riuscivo a vedere il pavimento della stanza e a capire dove realmente mi trovassi. Odiavo stare con un piede da un lato e uno dall’altro. Non ero una donna da mezze misure. Aria. Riuscii a fatica a pronunciare. E pochi secondi dopo arrivò. Un respiro di aria nuova, fresca, pulita. Inspirai profondamente, alzai gli occhi sullo specchio a figura intera davanti a me… Mi tirai su. Mi osservai. Chiusi gli occhi. Respirai ancora. Riaprii gli occhi ed ecco che la vidi: una donna in un’armatura. Una gran bella donna. Una gran bella armatura. Improvvisamente mi vedevo semplicemente per ciò che ero. E’ passato. Vi ringrazio. Tranquillizzai subito i miei due compagni di sventura nella stanza, feci anche un sorriso.
    Tornai a guardare il mio riflesso allo specchio, guardai l’armatura. Si è tutta rovinata… Feci scorrere due dita sulle due spaccature verticali, al centro del petto, inferte dalle lame di Christine. Alzai gli occhi su Logan e gli chiesi. Tu sei più esperto in armature. Dici che è recuperabile? Con un paio di accorgimenti e tanto olio di gomito… Sì, sì è recuperabile. Appena in tempo, Tàigara: ancora un paio di mesi e sarebbe stata da buttare. Mi stava sgridando e me lo meritavo in toto, anzi era stato anche moderato. Amanda, ti prego, scrivi una lettera per me: indirizzala al fabbro, digli che nel primo pomeriggio passerò da lui per un lavoro importante e urgente, specifica che si tratta di un’armatura. Abbassai lo sguardo su quelle ferite nel metallo… Dopo aver pensato qualche secondo, aggiunsi: Digli di preparare anche dell’oro da colata.







    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    907
    Reputation
    +173
    Location
    Dai meandri del manicomio dietro l'angolo

    Status
    Death

    Amanda Stark

    ❝ I sing for love, I sing for me ❞

    pg

    Avrei dovuto scoprire da sola perché potevo essere il mio peggior nemico ma speravo non succedesse nel peggiore dei momenti. Annuii alla risposta di Tàigara e sospirai mentre potevo quasi sentire il mio cervello arrovellarsi per capire ma troppo stanco per fare davvero qualcosa di utile. Mi sarei sorpresa del contrario.
    Non credo che chi abbia il timore di perdere qualcuno abbia istinto di conservazione. Tu per qualcuno sei pronto a morire e rischiare di tutto. L'importante è la vita della persona acui tieni, è per lei che stai combattendo. Dissi. Non volevo polemizzare ma capire. Probabilmente entrambe le linee di pensiero erano corrette, però, perché a ben pensarci era anche vero che la speranza di poter stare con la persona che si vuole proteggere è sempre grande e non muore fino alla fine. A volte nemmeno dopo. Forse era la mia mentalità, forse ero quel tipo di persona e quindi vedevo quell'ipotesi più probabile di un'altra. Credo fosse la solita questione dei punti di vista.
    Guardare il sole sorgere era uno spettacolo e fui felice di essere lì in quel momento, non volevo essere da nessun'altra parte e la stanchezza che iniziavo a sentire in tutto il mio corpo era ben accetta. Quando avessi toccato il letto sarei crollata immediatamente, non c'erano dubbi, tutti i miei timori per quello che era successo erano svaniti in qualche ora, anche se non sapevo quanto questo potesse durare. Immaginavo fosse troppo ottimistico anche per me ma perché pensarci ora? Non avave senso ed era inutile.
    Appena sentii Tàigara chiedermi aiuto mi voltai perplessa a guardarla. Dovevo preoccuparmi? Non sapevo cosa avesse in mente ma sorrisi. Certo, che dobbiamo fare? Le chiesi.

    Tàigara avanti e noi dietro, arrivammo in biblioteca. Ero curiosa di vedere cosa dovesse fare, per cosa avesse bisogno di aiuto da parte nostra, perché non mi veniva in mente nulla. Arrivata davanti ad un mucchio di cartecce e non so quanto altro si fermò e le spostò, mostrando così un grosso, vecchio baule. Era tutto pieno di polvere e sembrava non venisse aperto da parecchio tempo. Curiosa, allungai il collo per guardare al suo interno quando la donna lo aprì. A parte la puzza, c'era posata dentro un armatura. Non ero un'esperta in merito ma sembrava carina. Il modo in cui però Tàigara si rimise in piedi non mi fece pensare bene. Qualcosa in quell'armatura la metteva a disagio e capii davvero perché solo quando gliela vidi addosso.
    Annuii, dicendole che andava bene, che avrei guardato attentamente. In fondo non era altro che un vestito in acciaio, non doveva essere così difficile capire dove andasse cosa. Logan aveva la delicatezza di un pachiderma ed ogni volta che aggiungeva un pezzo sul corpo della donna, quella sussultava, lo sguardo fisso nel vuoto. Non capivo cosa provasse, sapevo solo che non era piacevole. Provai a distrarla parlando di qualche sciocchezza ma vidi che in realtà non mi ascoltava. Era persa in qualche ricordo, forse, ed io non sapevo come tirarla fuori da lì. Vedevo la fatica con cui resisteva al peso di quel qualcosa e più Logan andava avanti, più la fatica aumentava, facendola sudare peggio che in combattimento.
    Lanciai un'occhiata a Logan, preoccupata ma lui si limitò a scrollare lentamente la testa. Non dovevo fare niente per fermarlo, Tàigara doveva fare quella cosa. Qualunque cosa volesse dire per lei.
    Arrivata all'ultimo pezzo, Tàigara sembrava stare in piedi per miracolo, era sofferente ed io iniziavo ad odiare quell'armatura e tutto ciò che portava con sè. Gemette e, quando l'ultimo pezzo fu agganciato, crollò. Corsi da lei mentre Logan la reggeva tenendola stretta a sè, io ero sbiancata dal terrore, non sapevo che fare per aiutarla. Le toccai il viso chiamando piano il suo nome, dicendole che eravamo lì con lei. Lo sguardo mi cadde sull'armatura, credevo di poter trovare le risposte ai miei dubbi se l'avessi guardata bene. Allora vidi i due tagli sul petto e subito mi vennero in mente le cicatrici che le avevo visto qualche giorno prima nel bagno. Era l'armatura che indossava all'epoca, capii. Lasciai cadere la mano, capendo che non potevo fare niente per lei, doveva combattere da sola, almeno in quel momento.
    Tàigara richiamò a sè l'aria, aveva bisogno di respirare ed io mi feci indietro per lasciarle lo spazio di cui aveva bisogno. Ci mise poco, allora, a riprendersi e rialzarsi ma io la guardai come se stesse solo facendo finta, come per tranquillizzarci. Non mi aspettavo crollasse di nuovo ma sapevo che non era veramente passata. Sperai solo che, quando fosse venuto il momento, mi avrebbe chiamata.
    Il modo in cui aveva ripreso a guardarsi e parlare, con sicurezza, mi diede sì un minimo di tranquillità ma molto misera. Annuii alla sua richiesta, presi carta e penna in silenzio e scrissi ciò che mi aveva chiesto, specificando che si trattava di un'armatura. Chiusi la lettera e la tenni in mano, rigirandomela un po' tra le dita. Sentivo tante domande frullarmi per la testa ma non sapevo quali scegliere, non sapevo se era il caso di parlare e, comunque, molte di esse mi sfuggivano ancora prima che potessi afferrarne davvero il significato.

    scheda ( qui ) → mood:dress:occupazione:sartaetà: 22
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    Top
    .
57 replies since 15/6/2017, 00:36   868 views
  Share  
.